Siamo una agenzia di viaggi e tour operator attiva da diversi anni nel settore del turismo medicale. Grazie alla collaborazione in essere con tour operator attivi al di fuori della Comunità Europea, a loro volta aventi rapporti con specifiche cliniche/strutture sanitarie, da anni commercializziamo per conto dei suddetti tour operator esteri dei pacchetti turistici inerenti la fruizione di una prestazione di natura medica/estetica (a titolo esemplificativo e non esaustivo trattamento di autotrapianto di capelli).
Ad oggi il pacchetto turistico da noi commercializzato e fatturato al cliente include viaggio, soggiorno e trasferimenti in loco (con permanenza del paziente all’estero per più di ventiquattro ore). Lo stesso è venduto ad un prezzo forfettario, dove per forfettario intendiamo che viene venduto al medesimo prezzo finale per ogni cliente indipendentemente dai costi sostenuti per i diversi servizi che possono ovviamente variare in base alla stagione, all'evoluzione del prezzo dei biglietti aerei, etc.
La prestazione medica viene invece attualmente fatturata dalla Clinica/struttura sanitaria e regolata dal cliente direttamente presso quest’ultima.
Volendo la scrivente includere nell’offerta, e pertanto fatturare direttamente al paziente, anche la prestazione medica effettuata dalla struttura sanitaria, la quale verrà preacquistata a prezzi leggermente più vantaggiosi, non venendo meno i requisiti di cui all’art. dell’art. 2 Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 111, l'insieme di servizi così assemblato può essere fatturato come pacchetto turistico in regime del margine ex art. 74 Ter?
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