Con la recente firma di due decreti, le risorse di 265 milioni di euro del “Fondo per Agenzie Viaggi e Tour Operator” vengono ripartite tra agenzie viaggi, tour operator e guide turistiche (vedi news sul sito TTG Italia: https://www.ttgitalia.com/stories/incoming/164078_franceschini_venti_milioni_per_le_guide_e_gli_accompagnatori_turistici/ )
A tal proposito vi ricordo la importante scadenza entro la quale presentare le istanze: le ore 17 del 9 ottobre.
Il fondo concede un importante ristoro per le agenzie viaggi, i tour operator e le guide turistiche, in quanto eroga un importo compreso tra i 5% e il 20% del calo di fatturato del periodo 23 febbraio – 31 luglio 2020 rispetto al 2019.
A questo link trovate un mio articolo che vi dà tutte le indicazioni su come compilare correttamente l’istanza:
Come dichiara il ministro Dario Franceschini “Le risorse destinate al ristoro delle agenzie di viaggio e dei tour operator sono incrementate fino a 245 milioni di euro, mentre 20 milioni di euro vengono destinati al ristoro di guide e accompagnatori turistici”.
C’è da cantar vittoria? Vediamo….
Inizialmente il fondo era di soli 25 milioni di euro, quindi la sua sostanziale decuplicazione sembra già un risultato straordinario, ma ho voluto provare ad analizzare le spese dello Stato per questo (disgraziato) 2020 ed ho avuto non poche sorprese.
La legge di bilancio per il 2020, infatti, prevede circa 13 miliardi di euro di spesa prevista per una pletora di soggetti (enti pubblici vigilati, società partecipate, consorzi, fondazioni, ecc) dalla dubbia utilità collettiva: non mi riferisco a tutti gli enti che vengono annualmente finanziati dallo Stato, poiché ve ne sono sicuramente di assai meritevoli e degni di tutela, ma ai tanti piccoli enti noti già da anni e oggetto di svariati tentativi di “taglio”.
A fronte di un intero settore (il turismo) che direttamente o indirettamente rappresenta(va) una percentuale compresa tra il 5% e il 13% del PIL (quindi oltre 100 miliardi di euro) ed oltre il 6% degli occupati del paese, al quale il Decreto Rilancio ha ritenuto di voler assegnare solo 25 milioni di euro (poi aumentati a 245 milioni) per il fondo di ristoro, appare ancora più stridente la presunta utilità di erogazioni a pioggia concesse dallo Stato ad enti come l’Istituto veneziano per la tutela della gondola e il gondoliere, l’Ente autonomo Fiera dell’Ascensione di Francavilla Fontana, il Consorzio Interuniversitario italiano per l’ Argentina, l’Unione italiana tiro a segno e svariati altri enti.
Pensiamo al paradosso dell’Iged, Ispettorato generale per la liquidazione degli enti disciolti (!), che con 14 uffici, 14 dirigenti e un centinaio di funzionari costava circa 50 milioni di euro l’anno: in liquidazione anch’esso dal 2002, mentre gli enti che dovevano essere soppressi resistono ancora quasi tutti.
Se volete evitare di incrementare la vostra (presumo già consistente) arrabbiatura, vi sconsiglio di leggere il prossimo elenco, se invece avete la curiosità di conoscere gli enti dai nomi più bizzarri ai quali l’ultima manovra di bilancio ha destinato un totale di 13 miliardi, scorrete le righe che seguono (mi limito a citare i capitoli di spesa più simpatici, senza voler mancare di rispetto a questi enti):
– Associazioni combattentistiche: 200.000 euro;
– Unione nazionale lotta all’analfabetismo: 45.000 euro;
– Centro piemontese studi africani: 55.000 euro;
– Consiglio nazionale giovani: 200.000 euro;
– Museo della Diga del Gleno: 300.000 euro;
– tutela comunità italiana in Venezuela: 500.000 euro;
– Celebrazioni dei cinquanta anni delle Regioni: 500.000 euro;
– Portale delle fonti per la storia della Repubblica italiana per la digitalizzazione: 750.000 euro;
– Sostegno bande musicali: 1.000.000 euro;
– Fondazione Teatro Donizetti: 1.000.000 euro;
– Sperimentazione voto elettronico: 1.000.000 euro;
– Rupe di Orvieto e Collina di Todi: 1.000.000 euro;
– Ricerca scienze religiose: 1.000.000 euro;
– Promozione cultura e lingua italiana all’estero: 1.000.000 euro;
– Badia di Santa Maria di Pattano (Vallo di Lucania): 1.300.000 euro.
E così via fino ad arrivare ad un totale di 13 miliardi di euro.
Il fondo di ristoro per agenzie viaggi e tour operator (e guide turistiche), invece, si ferma a 265 milioni di euro.
Chissà se la prossima legge di bilancio avrà l’accortezza di destinare meglio le sue risorse.