Con il primo articolo
del D.L. 23 dell’8 aprile 2020, nell’ambito del capo I dedicato alle misure di
accesso al credito per le imprese, il legislatore interviene al fine di
prevedere specifiche misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle
imprese.
L’istituto chiamato a
gestire queste misure è SACE, società
posseduta interamente da Cassa depositi e prestiti, a sua volta controllata dal
Ministero dell’economia e delle finanze (87,77%) e partecipata da fondazioni
bancarie, che viene autorizzata a concedere, fino al prossimo 31 dicembre 2020,
e nel limite di uno stanziamento complessivo pari a 200 miliardi di euro (di
cui almeno 30 miliardi destinati alle piccole e medie imprese), garanzie per il
rilascio di finanziamenti sotto qualsiasi forma alle imprese con sede in
Italia, colpite dall’epidemia Covid-19.
Dette misure riguardano anche lavoratori autonomi e professionisti
titolari di partita Iva che abbiamo già utilizzato la loro capacità di accesso
al Fondo di garanzia per le pmi istituito con la L. 662/1996.
Vediamo quali sono le caratteristiche principali di dette misure.
Limiti e caratteristiche dei finanziamenti
In primo luogo, per il rilascio della garanzia vengono previsti dei
limiti massimi all’importo dei finanziamenti che potranno essere richiesti
dalle imprese. In base a quanto previsto nel decreto la misura dei
finanziamenti concessi non potrà superare il maggiore tra i seguenti 2
parametri:
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